Giovanni ``Billia`` Cherchi
Un vignaiolo autentico
Questa è una storia di caparbietà e di un uomo che la utilizzò per aggrapparsi al suo sogno come i tralci di una vite ai suoi sostegni.
Nel lontano 1970 Giovanni Maria Cherchi avvia l’azienda partendo da pochi ettari di vigneto ma con un obiettivo ben preciso: produrre vini di qualità che sapessero raccontare la forza e l’anima di un territorio.
Il suo progetto ha grandi ambizioni ma parte con i piedi ben piantati per terra, i piedi una persona che ha da sempre vissuto con e per la campagna, un autentico vignaiolo come lui ama definirsi.
Il suo amore per questi luoghi lo ha portato a credere fermamente nelle sue risorse e nella sua terra.
Da qui con lungimiranza e saggezza, dopo un lungo lavoro di ricerca e sperimentazione sui libri di enologia francese, applica le nozioni apprese alla realtà del suo territorio per produrre vini di alta qualità.
In un periodo nel quale il grosso della produzione isolana era per lo più sullo sfuso, lui, noncurante di chi sconsigliava questo passo, decise di proporre al mercato il suo Vermentino di Usini.
Se hai un sogno coltivalo con passione e lui darà i suoi frutti.
Il vermentino di usini
Le origini del Tuvaoes
Siamo nel 1987 quando viene messa in vendita la prima bottiglia del Vermentino made in Usini che pochi anni dopo diventerà il Tuvaoes, tutt’oggi considerato uno dei migliori Vermentino di Sardegna in circolazione.
Billia è sempre stato considerato un innovatore, una persona alla quale piaceva distinguersi per cercare strade nuove e mai battute. La sua capacità ed esperienza nell’allevamento delle viti lo ha portato a concepire la produzione di vino come un processo organico tra natura, mano dell’uomo e tecnologia applicata ma con la consapevolezza che tutto parte dalla vite, dalla sua cura e dalla conoscenza quasi mistica delle uve.
Le sue giornate si dividevano tra famiglia e vigneti nei quali faceva lunghe passeggiate tra i filari a controllare quasi maniacalmente ogni grappolo, il suo stato di maturazione e valutare le necessità della pianta.
Il vino si fa in vigna. Se porti in cantina dell'uva non buona, potrai essere il più bravo del mondo, ma non otterrai mai un buon vino.
L'aneddoto
Ma un inizio fu così Soave
Un simpatico aneddoto sulla nascita di quello che poi diventerà Tuvaoes racconta di una sfida lanciata a Billia Cherchi da un distributore di vini di Sassari. Costui, in visita alla cantina, portò in regalo una bottiglia di vino Soave e la diede a Billia dicendo: ”quando riuscirai a fare un vino così buono e lo imbottiglierai, io te lo comprerò e lo metterò in vendita!”. Lo spirito combattivo del vignaiolo non poteva lasciar cadere nel nulla questa affermazione e pochi anni dopo tornò da lui dicendo: “ecco questo è il mio vino, questa è la mia etichetta. Assaggialo e dimmi se po’ essere venduto!”
La risposta è oggi davanti ai nostri occhi.
Il signore del vino
Il personaggio Billia
La sapienza, la capacità innovativa e il coraggio di Billia lo hanno fatto diventare un personaggio di spicco dell’enologia sarda e italiana. Lo conferma il prestigioso premio Cangrande ai Benemeriti dell’Enologia italiana conferitogli a Verona durante il Vinitaly del 1996 per il grande contributo dato all’enologia italiana.
La figura di Giovanni Cherchi è riconosciuta e ricordata per il grande lavoro fatto per il recupero e la valorizzazione di un antico vitigno autoctono che andava perdendosi: il Cagnulari.
Grazie al suo lavoro oggi possiamo apprezzare il Cagnulari, un uva difficile, un po’ ribelle, ma come tutti gli spiriti liberi capace di grandi imprese.
Billia oggi
Il riposo del guerriero
Oggi superata la soglia degli ottant’anni Tiu Billia”, come tutti lo chiamano, è un uomo appagato e felice di quanto fatto, orgoglioso dei successi dei suoi vini e della sua famiglia che ha portato avanti il suo sogno e continua tutt’oggi a rendere onore e merito al suo lavoro.
Guardandosi indietro vede come il suo lavoro e il suo impegno abbiano dato i loro frutti rendendo Usini un territorio nel quale il vino è un elemento fondamentale per l’economia locale e vedendo realizzato il suo sogno: produrre vini di qualità che raccontano l’identità di un territorio.