Il Tuvaoes

Non chiamatelo semplicemente Vermentino

Il Tuvaoes è un Vermentino di Sardegna DOC che sin dal suo debutto nel 1987 ha fatto parlare di se proponendosi al mercato come uno dei primi vermentino di qualità imbottigliati in Sardegna.
Un vermentino che si è distinto per le sue specificità che lo rendevano diverso dagli altri.
Caratteristiche inattese e sorprendenti che ne hanno fatto fin subito un riferimento per chi in seguito ha deciso di vinificare quest’uva.
Un vino nato da una selezione accurata delle uve vinificaandole secondo metodologie per allora innovative e coraggiose, negli anni ha mantenuto un alto livello di qualità conquistando i mercati della Sardegna e della penisola.

Il mio vino è questo. Mi rappresenta e voglio che tutto il mondo lo conosca.

Il Tuvaoes oggi

Un classico senza età

Oggi questo vino è giunto ad un grande traguardo. Il Tuvaoes ha raggiunto le sue 30 annate e adesso come prima rimane un grande vino, un vermentino che fa categoria a sé e che sa ancora stupire nonostante gli anni trascorsi.
Le sue caratteristiche principali sono rimaste pressoché invariate, per quanto possono concedere di rimanere tali in un prodotto come il vino che cambia di anno in anno, e sono il marchio indelebile del Tuvaoes: un grande bouquet aromatico di fiori bianchi e frutta gialla con note caratteristiche di erbe officinali e macchia mediterranea, sostenuto da una struttura ben delineata che disegnare un corpo deciso ed equilibrato ben sorretto da una spalla acida che dona freschezza in bocca accompagnata ad una piacevole mineralità che si ritrova una volta bevuto. Un vino piacevolmente equilibrato e armonioso che può dare il meglio di se anche alcuni anni dopo la vendemmia.

Questo vino è come un figlio per me. In lui rivedo la mia stessa passione. Questo vino è la mia storia raccontata bottiglia dopo bottiglia, giorno dopo giorno per 30 anni.

L'aneddoto

Il nome Tuvaoes

Il termine Tuvaoes deriva dal nome della toponomastica locale che, come in tutti i paesi della Sardegna, trae spunto da fatti storici o leggende.

In questo caso il nome deriva dalla parola tuva che significa “gesso” e dalla parla oes che significa “buoi”.
Infatti, laddove oggi sorge la vigna, nei secoli scorsi c’era una cava di gesso dalla quale venivano estratti i blocchi che venivano portati in paese con dei carri trainati dai buoi. Questi blocchi fanno parte di molte delle vecchie abitazioni di Usini e della chiesa di San Giorgio che compare nel logo aziendale.

Gli estimatori

Veronelli e il Tuvaoes

Anche il famoso critico Luigi Veronelli, amico fraterno di Giovanni Cherchi, ne decantava le doti citandolo più volte nei suoi articoli come un’esempio di come le potenzialità dei piccoli terroir e dei vignaioli che ne portano avanti la tradizione vinicola possono essere fattori importanti di crescita e valorizzazione dei vini meno noti e quantitativamente meno importanti.

Il suo appoggio a Billia era costante e lo spronava sempre a portare avanti la sua battaglia per il riconoscimento della sottozona Usini all’interno della DOC Vermentino di Sardegna.